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ROMA 2013 [Premio Piranesi Europan 2013, Menzione] – Il progetto prevede una strategia generale di valorizzazione di Villa Adriana quale bene culturale metastorico attraverso la ridefinizione dell’esperienza di visita e dell’immagine coordinata, la costruzione di un nuovo centro visitatori, interventi museografici in alcune aree strategiche. Ogni scelta del progetto si fonda sulla risposta sintetica e sinergica agli obiettivi di accessibilità, leggibilità, fruibilità, attrezzabilità, conservazione. In questo modo la somma degli interventi puntuali rende possibile offrire un circuito di visita accessibile a tutte le categorie di utenti che accompagna il visitatore nella sequenza di scene memorabili che costituiscono l’immagine mentale della villa. Il circuito è la linea di forza su cui si concentrano i servizi materiali e immateriali a supporto della visita, punto di riferimento e di ri-orientamento.

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NUOVO CENTRO VISITATORI – A Villa Adriana ere temporali diverse e generazioni di uomini che non si sono conosciuti dialogano attraverso le testimonianze materiali, scene analoghe per eventi e riti che si possono ripetere, nella ricerca di risposte a domande archetipe. Memoria, bellezza, ricerca trovano nuovi spazi e occasioni per la contemplazione, lo studio, l’incontro, nel rispetto dell’antico. Il centro visitatori si inserisce in questo quadro strategico quale innesto contemporaneo in grado di presidiare le attività di tutela e valorizzazione e vivificare la vocazione della villa quale luogo di produzione culturale, con l’obiettivo generale di migliorare le potenzialità di sostenibilità economica del sito nel suo complesso.  L’offerta di nuovi spazi per l’accoglienza, la ricerca, la convegnistica, la diffusione culturale intende moltiplicare le occasioni di attrattività della villa secondo un principio di maggiore continuità stagionale e più elevato standard qualitativo. L’edificio, strategicamente collocato in prossimità dell’ingresso e del parcheggio si candida ad essere nuova porta al sito archeologico, punto di partenza di tutti i percorsi che da valle salgono verso gli altri quartieri.  Lo schema distributivo-dispositivo prevede la realizzazione di un pattern aperto di piccoli padiglioni. Dal lato del teatro è mantenuto un allineamento parallelo al frons scaene che definisce una promenade che conduce alla scala monumentale delle palestre e all’imbocco del viale dei cipressi; dall’altro lato l’edificio si apre alla campagna.UP VillAdriana VisitorCenter b

I padiglioni sono uniti da uno spazio di relazione completamente permeabile e apribile durante la stagione estiva. La scelta della composizione paratattica per padiglioni riduce la scala dell’intervento, consente una maggiore integrazione con il sito e una migliore caratterizzazione dei padiglioni stessi in relazione all’uso, all’ingresso della luce naturale, alla gestione impiantistica, all’accessibilità. Lo spazio comune di relazione è spazio di accoglienza, sosta e ristoro, luogo dei possibili incontri tra studiosi, visitatori, ospiti. Le scelte tecnologiche ipotizzate si basano sul principio di reversibilità dell’intervento e si riconducano a soluzioni costruttive a secco per ogni componente, a partire dalle fondazioni. La logica dello schema rende possibili una realizzazione per fasi e anche successivi ampliamenti.UP VillAdriana VisitorCenter 2

AREA DEL TEATRO GRECO – Il progetto museografico per le aree di concorso si basa sulla necessaria cura degli aspetti statici e materici, la volontà di colmare alcuni importanti deficit di leggibilità e il miglioramento dell’accessibilità, fruibilità e attrezzabilità. All’interno della strategia generale di valorizzazione del sito le attività culturali vengono distribuite, a seconda della tipologia, tra il teatro Greco e il parterre del tempio di Venere.  Le due locations, in diretta relazione con il nuovo padiglione della cultura, con il parcheggio e facilmente accessibili per le attività logistiche di allestimento si candidano ad ospitare eventi culturali di varia rilevanza moltiplicando le potenzialità di diffusione culturale, ma anche di sfruttamento economico.UP Villadriana Teatro 2

Il teatro è riabilitato quale luogo dedicato agli spettacoli  all’aperto attraverso un progetto evocativo dell’immagine originaria in chiave contemporanea che ricostituisce l’unità spaziale di cavea e impianto scenico. Tutte le scelte sono condotte sulla base del principio di riconoscibilità e reversibilità. La prima scelta riguarda il mantenimento della quota dell’orchestra allo stato attuale, coincidente con l’originaria quota del palcoscenico. La parte di cavea ancora interrata è scavata in trincea al solo scopo museografico, mentre il resto è quasi interamente ricostruito in appoggio sulle rovine, ad eccezione di alcune parti più vicine al frons scenae. Questo è ricostruito secondo le proporzioni vitruviane con una reinterpretazione che consente la copertura del palco, favorisce la fruibilità e attrezzabilità. La resa materica introduce un tema ripreso anche negli altri interventi e rievoca la tecnica costruttiva romana sovrapponendo lastre in travertino a un layer di rete metallica a maglia quadrata inclinata a 45° che richiama l’opus reticulatum e che nelle parti sommitali viene esibito senza rivestimento. Un sistema a velario consente la copertura della cavea per l’ombreggiamento e il riparo.  Sono previsti due diversi accessi: uno dedicato agli spettatori delle rappresentazioni teatrali dal lato ovest, praticabile anche nelle ore di chiusura della villa direttamente dal padiglione della cultura; l’altro, dedicato ai visitatori, che consente la salita al retropalco per ammirare la cavea, l’ingresso nel teatro e la percorrenza di una rampa inserita nella galleria post-cavea per risalire al livello del portico di summa cavea e ricongiungersi al sistema di percorsi della villa in prossimità del vicino criptoportico.

UP Villadriana Teatro

AREA DEL TEMPIO DI VENERE CNIDIA – Nella strategia di valorizzazione della villa l’area del tempio di Venere assume il ruolo di importante punto di riferimento per la visita e gli eventi. Come nel caso del teatro il progetto combina migliore leggibilità, nuova fruibilità e attrezzabilità. Arrivando dal centro culturale grazie alla scala monumentale di recente scoperta (o alla rampa a pendenza ridotta) si incontrano gli ambienti angolari delle palestre. Questi sono destinati ad una possibile musealizzazione dei ritrovamenti provenienti dagli scavi in corso e specialmente alla grande sfinge. Di qui si apre la vista verso il tempio. Al livello inferiore viene realizzato un parterre definito da una leggera increspatura del suolo, in pietra e prato, che orienta lo sguardo verso il ninfeo e il tempietto e offre una zona adatta alla sosta e alla contemplazione (per visitatori singoli e gruppi), ma anche allestibile per eventi e  festival estivi aperti a tutte le tipologie di spettatori. Il prospetto del ninfeo non subisce variazioni in virtù dell’immagine pittoresca che la rovina determina, con la possibilità di verificare la rifunzionalizzazione delle condutture idriche originarie e la riapertura, anche occasionale, dei giochi d’acqua.UP VillAdriana Tempio Sez

A ridosso delle sostruzioni dei giardini a sud-est il progetto prevede un sistema di risalite organizzate all’interno di muri abitati che nascondono alcuni spazi di servizio e deposito funzionali agli allestimenti, un ascensore e un sistema di scale connesso a logge che consentono la sosta, ma anche la visione degli spettacoli da una prospettiva differente. Questi muri, così come il frons scenae del teatro, presentano un rivestimento in travertino che scopre progressivamente verso l’alto la sottostruttura in rete metallica. Giunti al livello superiore è possible proseguire il percorso di visita verso il tempio e il viale dei cipressi o attraverso l’area ristoro pic-nic verso la torre di Tempe, dove potrebbe essere collocata un’altra risalita meccanica a favore dei visitatori con difficoltà motorie.

UP VillAdriana Tempio 3

Per la terrazza del tempio si prevede un intervento minimo che migliori la leggibilità. Il completamento della pavimentazione restituisce alla terrazzo la continuità originaria; la ricostruzione delle basi delle colonne del tempietto e del portico aiutano a leggere la pianta e a orientarsi tra gli spazi. Di qui è possibile avviarsi verso il Pecile lungo lo storico viale dei cipressi, pavimentato e arredato per consentire la sosta e migliorare la fruibilità anche notturna.

AREA DELLE GRANDI TERME – Nel progetto per l’area delle grandi terme il tema del consolidamento strutturale risulta determinante e anche in questo caso si è optato per una strategia integrata che combina l’intervento di restauro con il miglioramento della leggibilità e fruibilità. Il progetto si basa su una lettura di massima delle condizioni strutturali e propone soluzioni indicative da verificare con approfondimenti specifici. L’ingresso al complesso termale avviene dallo spazio della grande palestra scoperta.

UP VillAdriana Terme 2La necessità di consolidamento del criptoportico orientale viene affrontata attraverso la ricostruzione in chiave contemporanea del portico delle palestre, quale parte collaborante dell’imponente opera strutturale di contenimento del suolo. I segni di maggiore affaticamento strutturale si riscontrano sul muro esterno in corrispondenza dell’imposta della volta del criptoportico. Su questo allineamento è previsto l’inserimento di una struttura in acciaio continua che raccoglie parte dello sforzo e attraverso una struttura a telaio opportunamente vincolata lo scarica al suolo. La copertura del portico inoltre proteggerà il muro dagli agenti atmosferici e offrirà nuovi spazi coperti per la sosta dei gruppi e dei singoli con un punto di vista privilegiato verso la copertura del frigidarium.

UP VillAdriana TermeLa copertura del frigidarium rappresenta il tema di progetto più delicato per la combinazione di un’immagine tra le più suggestive della villa con condizioni tra le più critiche dal punto di vista statico. La perdita di una parte importante della struttura originaria ha ridotto il funzionamento membranale-tridimensionale tipico della volta a crociera e il continuo assottigliamento del getto comporta l’assenza dell’effetto di confinamento che tende a impedire i cinematismi di collasso delle volte.L’intervento ha un duplice scopo: il consolidamento della parte esistente, attraverso l’uso di tessuti in fibre di carbonio posizionati all’estradosso; la ricostruzione della parte mancante con una struttura tridimensionale in legno lamellare che evidenzia le linee di forza della collaborazione statica. Il progetto intende risolvere il problema strutturale con una scelta architettonica riconoscibile, ma integrata e in grado di mantenere parzialmente il contatto visivo con il cielo e l’idea di sospensione della volta. Dal frigidarium un sistema di passerelle pensato per tutti i target di visitatori conduce negli altri ambienti del complesso termale, opportunamente musealizzati  al fine di comprenderne il funzionamento.

UP VillAdriana Terme 3

IMMAGINE COORDINATA –  “Quando gli dei non c’erano più e Cristo non ancora, tra Cicerone e Marco Aurelio, c’è stato un momento unico in cui è esistito l’uomo, solo” Flaubert.  Adriano è il centro del progetto di comunicazione visiva. E’ impossibile infatti separare la storia della villa dalla biografia del suo ideatore, anche pensando all’intreccio delle narrazioni successive, storiche o contemporanee, che comunque si riconducono alla sua vicenda umana e spirituale, alla sua ambizione immortale.  Il suo volto accoglie e accompagna nella visita e nell’esperienza adrianea ed è tradotto in pittogramma facendo ricorso alla texture che più caratterizza l’immagine che si imprime nella mente del visitatore del sito archeologico:  la ricorrente, estesa, onnipresente texture dell’opus reticulatum. Questa texture, ripresa anche tra le scelte materiche del progetto architettonico, associa nel pittogramma l’aura dell’imperatore e la sua immagine metastorica con la consistenza materica e tattile dei resti archeologici della sua costruzione architettonica. Il colore associato al pittogramma è il rosso porpora, che allo stesso modo associa la memoria del colore imperiale romano ai toni caldi delle grandi superfici di laterizi che corrispondono all’immagine oggi percepita della villa. Nel comporre il logo il pittogramma è associato alla scritta ‘villAdriana’ che di nuovo rimarca con colore e cambio di font la centralità della figura dell’imperatore. Il carattere tipografico selezionato per tutte le applicazioni associate al logo, Futura, costituisce un ponte ideale tra le epoche e le narrazioni: si tratta di un font costruito nell’ambito culturale del Bauhaus a partire da forme geometriche semplici che nelle lettere maiuscole presenta proporzioni molto simili a quelle dei caratteri romani.

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Pittogramma, font e texture sono combinati per applicazioni di vario tipo: supporti cartacei, oggetti, abbigliamento, ma anche per la segnaletica interna alla villa. Un sistema di pannelli posizionati in punti strategici lungo i percorsi riporterà la mappa della villa, le principali indicazioni di visita, eventuali richiami narrativi. Il sistema di orientamento e accompagnamento alla visita non sarà però fornito solo attraverso la segnaletica: sarà offerto un sistema di visita multidimediale 2.0 accessibile tramite smart-phones e tablet grazie alla rete wi-fi gratuita della villa. Mappa, informazioni, contenuti didattici, itinerari specifici, applicazioni di realtà aumentata contribuiranno a costruire un’esperienza di visita più completa e personalizzabile.

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  • luogo: Tivoli 2013
  • promotore: Piranesi Prix de Rome, EUROPAN 2013
  • risultato: menzione d’onore
  • programma: progetto museografico
  • team: Alessandro Frigerio, Alice Bottelli, Chiara Confalonieri, Joi Donati, Federica Matteoni (archeologa), Giulia Barazzetti, Federica Minelli, Alberto Scollo, Ginevra Tognaletta